Ieri sera, a Roddino, ho vissuto una di quelle serate che ti rimettono in contatto con ciò che conta davvero: la musica, l’amicizia, la memoria condivisa. Il pretesto era il concerto dei Gang, band storica del rock italiano impegnato, nell’ambito della manifestazione “Mataria ‘d Langa”. Ma sarebbe riduttivo parlare solo di un concerto: è stato un momento di forte carica emotiva e umana, qualcosa di più profondo e necessario.
Prima che i Gang salissero sul palco, ho avuto modo di riabbracciare un vecchio amico, Marino Severini, voce e anima del gruppo. Incontrarlo di nuovo, scambiare parole, sorrisi, ricordi … mi ha fatto un gran bene. Personalmente ne avevo bisogno. Marino è una di quelle persone rare che sanno trasmetterti qualcosa anche solo con uno sguardo o una stretta di mano. Sul palco infiamma, ma anche nella vita sa essere autentico, presente, carico di energia vitale. E questa energia, ieri sera, è arrivata tutta.
Il concerto è stato, come sempre, un viaggio tra storie e canzoni, un racconto collettivo che unisce passato e presente, memoria e impegno. E in mezzo al pubblico c’era quell’atmosfera speciale che solo certi eventi sanno creare: volti noti, amici ritrovati, nuove conoscenze accomunate da una stessa passione. Un grande merito va riconosciuto a Marco Andriano, sindaco di Roddino, che con “Mataria ‘d Langa” ha costruito anno dopo anno un appuntamento culturale di spessore. Non è solo una festa di paese: è un crocevia di storie, musica e incontri. Grazie a lui e a chi lavora a questa manifestazione, Roddino diventa un luogo in cui si respira qualcosa di raro, dove la musica non è solo intrattenimento, ma occasione di riflessione, comunità e condivisione. Sono tornato a casa con il cuore pieno. Di note, di volti, di parole. Con la sensazione di aver ritrovato, almeno per una sera, un piccolo pezzo di me stesso.
Beppe Giampà